mercoledì 15 aprile 2009

Auguri in ritardo (e una fetta di pastiera!)


Decisamente in ritardo, volevo fare gli auguri a tutti, ma proprio tutti, non solo di Buona Pasqua ma di buona primavera! Strano, ma non accuso nemmeno un po' della fiacchezza stagionale che il cambio di stagione spesso provoca...anzi! Voglia di muoversi, vedere gente, fare cose. Sarà la corsetta serale (vediamo per quanto mantengo i buoni propositi) che fa salire l'adrenalina?Come ogni anno, più le ore di luce aumentano, più mi scopro attenta alla realtà che mi circonda e vedo il bello di molte cose (e persone). Forse nella vita precedente ero una lente fotografica? Sarò innamorata? :)

Pur essendo piuttosto sommersa dal lavoro, la voglia di cucinare si trova sempre, forse per rievocare tutto il mare di profumi con cui la primavera ci avvolge. Cannella, vaniglia, agrumi, fiori d'arancio...cosa c'è di meglio? Ok, ok, il merito è anche di Salvatore De Riso, che qualche sabato fa mi ha fatto rivalutare la pastiera proponendone varianti molto interessanti, e soprattutto spiegando alla perfezione il procedimento tradizionale. Nell'immaginario comune questo dolce è sinonimo di pesantezza e stucchevolezza (tutti quelli a cui l'ho chiesto, giuro!), oltre che di gusto di festa e di sud. In rete, si trovano infinite versioni di questo dolce, ma tra una e l'altra spesso c'è un abisso di differenza nelle proporzioni tra gli ingredienti. E quale sarà mo' quella "vera"? Non me ne vogliano i napoletani doc, ma a questo punto mi sento di proporre la "mia" versione, ispirata dalla bravissima Tuki e ovviamente dal citato De Riso. Il risultato è certamente meno ricco della versione più classica, ma al palato (il mio, eh!) mi sembra più gradevole, forse perchè non sopporto i dolci TROPPO dolci. E poi, perchè farla solo a Pasqua? E' così buona, e si presta ad un sacco di varianti. E se la trasformassi un un dolce al cucchiaio? To be continued....


Pastiera 
grano cotto 400g
latte intero 100g
ricotta fresca di pecora 100g
ricotta fresca vaccina 300g
uova grandi 3
canditi (arancia e cedro) 80g
crema pasticcera alla vaniglia (la vostra ricetta abituale)100g
zucchero 230g
essenza naturale di fiori d'arancio
cannella (mezza stecca più polvere)
scorza d'arancio e limone (usare quelli non trattati)
vaniglia, mezza bacca

pasta frolla (la vostra ricetta preferita, io ho usato questa)


Preparare in anticipo la pasta frolla, dopo il riposo di 2 ore stenderla nello stampo scelto per la pastiera (spessore 0,5cm circa). Tenere da parte gli avanzi di pasta per la griglia, magari già stesi in 8-10 strisce larghe un paio di cm. Riporla in frigo a riposare. Nel frattempo preparare il ripieno: mettere su fuoco basso il grano assieme al latte, 30g di zucchero, la bacca di vaniglia aperta e tutti suoi semini, 10g di burro, mezza stecca di cannella. Non appena bolle, spegnere e lasciar riposare in infusione con tutti gli aromi, fino a che sia a temperatura ambiente. Il grano assorbirà parte del latte. Preriscaldare il forno a 170°.
A parte, mescolare i due tipi di ricotta e le uova con una frusta, aggiungervi lo zucchero e la crema pasticcera fredda. Quando è omogeneo, aggiungere i canditi a pezzetti piccoli, un cucchiaino di cannella in polvere, la scorza grattata di mezzo limone e mezza arancia, 3 gocce DI NUMERO di essenza di fiori d'arancio (nel caso usiate l'acqua di fiori d'arancio, che è molto più diluita, aumentare la dose ad un cucchiaio). Attenzione a questo punto, perchè l'aroma è gradevole ma se si esagera sovrasta ogni altro sapore. Unire il grano (dopo aver eliminato le stecche intere di cannella e vaniglia) alla crema di ricotta, mescolare bene e versare quasi a filo del bordo nel guscio di frolla. Se avanza un po' di ripieno si possono fare delle mini pastierine con gli stampi da tartelettes, oppure...mi verrà in mente qualcosa.
Ricoprire con una griglia di strisce di pasta incrociate, saldandole bene ai bordi della torta.
Infornare quando il forno è a temperatura, ventilato, per circa 40 minuti. Il ripieno deve risultare color miele, la frolla dorata. Lasciar freddare nello stampo e aspettare un giorno prima di papparsela, magari con una leggera spolverata di zucchero a velo.

8 commenti:

  1. grazie per gli auguri di buona primavera...io starei anche bene peccato che per via dell'allergia mi sto uccidendo di antistaminici e praticamente mi addormenterei ovunque :(
    La tua pastiera sembra deliziosa, e dato che il moroso è qualche tempo che esprime il desiderio di assaggiarla mi sa che mi copio la ricetta
    un bacione
    fra

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  2. Ti ho appena scoperta!! Sto leggendo di qua e di là le tue ricette e sono più belle l'una dall'altra.
    Complimenti per il blog e le foto,
    Alicia

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  3. Che bella la pastiera. Per me questo dolce ha un'eleganza tutta sua.
    A naso mi piace già anche la tua riproposizione "light"...
    Bisogna che prima o poi ci provi anch'io!

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  4. Anche io ho una mia versione meno dolce, ma in fondo credo che gli stessi napoletani si concedano varianti a proprio gusto... ovviamente senza stravolgerla completamente!
    Questa tua mi pare molto rispettosa della tradizione, e mi ha fatto venire una gran voglia di prepararla!
    buona giornata, baci :)

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  5. Invece io sto patendo molto l'arrivo della primavera, si vede che non sono innamorata :)

    Da napoletana non amante della pastiera, ti dico che ne esistono tante versioni per quante famiglie ci sono a Napoli.
    Chi ci mette la crema e chi no, chi passa il grano, chi ci mette la cannella, chi la fa più alta e chi meno.
    E potrei continuare con le infinite variazioni sul tema.
    A me l'unica cosa che piace della pastiera è tutta la tradizione della preparazione: tutti insieme attorno al tavolo della cucina il giovedì santo per poi mangiarla la domenica e il lunedì, quando è ben "matura".
    Se ne preparano tante, da regalare.
    Nei quaderni delle ricette delle nonne ci sono sempre proporzioni da reggimenti.
    Così, quando si è a tavola a Pasqua si possono fare le comparazioni, con relative critiche a quella della vicina antipatica o a quella della vecchia zia tirchia.

    Buona primavera a te

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  6. La pastiera è un dolce stupendo, per me con nonna di Sorrento è il richiamo alle origine e alle radici, i profumi più inebrianti di fiore d'arancio (bouquet da sposa di mia nonna), cannella&vaniglia a risvegliare dal torpore dell'inverno! Bellissima la tua ricetta e la tua foto. Un bacione

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  7. E' troppo buona la pastiera!!!
    Bello il blog!!!!

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  8. Bene, grazie a voi scopro che in fondo non c'è una ricetta giusta e una sbagliata, persino a Napoli!
    Adesso mi frulla di farla al cacao e senza frolla, un po' come un flan...boh, vediamo cosa ne esce :)

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