In questi ultimi giorni si è ripetuto, purtroppo, il triste evento della scopiazzatura-ricette e foto-da-blog; da parte di noti volti televisivi e persino di quotidiani che giudicavo seri ed autorevoli... incredibile ma vero! Per fortuna, apprendo stamattina, nel caso di Paola la foto trafugata sarà rimborsata. Ma tutti gli altri casi, molti dei quali probabilmente ancora ignoti ai "derubati"?
Riflettevo sul problema anche in senso più generale: lavorando in prima persona da illustratrice ne ho già viste di cotte e di crude, nell'ambito dell'editoria e della grafica. Ma non sarà che la tanto lamentata staticità del panorama artistico e "creativo" italiano è dovuta al fatto che le belle immagini e le belle idee sono considerate tanto quanto il prosciutto dal salumiere, vale a dire un tanto al chilo? Spesso ho fatto i conti con clienti che pur di essere sicuri che "il prodotto venda" sono terrorizzati anche da una minima proposta o variazione di stile da parte dell'autore, che in questo modo diventa una sorta di macchina automatizzata per la produzione di idee.
Nessuno è disposto ad investire e rischiare in progetti originali, innovativi e freschi (salvo rare eccezioni). Ed il colmo dei colmi qual'è? Quando l'idea originale ed innovativa viene proposta all'estero, piace e viene apprezzata dal pubblico, solo allora l'editore italiano si attrezza in fretta e furia per riproporla anche qui. Stesso discorso per i blog: ci sono tonnellate di belle foto, appassionati che dedicano il loro tempo ad imparare e sperimentare ai fornelli, in poche parole cervelli liberamente pensanti che da soli producono opere intellettuali di valore. E potrebbero in un lampo dare vitalità al panorama anche editoriale culinario, se qualcuno ne riconoscesse i meriti. Oppure semplicemente se questo qualcuno avesse la civiltà di chiedere prima di prendere, come ci insegnavano da bambini con la roba degli altri. Ma è più facile googlare e copiare, in effetti. Sì sì, molto più veloce e facile.
Si nota che sono arrabbiata? O meglio, delusa? Per calmarmi mi farò un'insalata..
Insalata di finocchi, castagne e panissa croccante
farina di ceci 250g
acqua 1litro
farina di mais non troppo fine
sale
uova 1
olio
finocchi
castagne lessate e pelate
Preparare la panissa facendo cadere a pioggia la farina di ceci setacciata nell'acqua bollente salata, fuori dal fuoco. Mescolare con una frusta e rimettere su fuoco dolce. Cuocere come una polenta, ovvero mescolando continuamente per circa mezz'ora (il movimento faticoso del braccio aiuta anch'esso a sbollire la tensione di cui sopra :) Versare il composto alto 1-2 cm in una teglia unta d'olio, livellare e far raffreddare completamente in frigo. Tagliare poi la panissa a dadi, da passare nell'uovo sbattuto e nella farina di mais. A parte, tagliare il finocchio a lamelle e condirlo con sale, pepe, olio e limone. Aggiungere le castagne sbriciolate, in quantità a piacere. Rosolare nell'olio, in padella, i dadi di panissa panata e servirli caldi sull'insalata.
La panissa avanzata, cugina delle panelle palermitane, si può servire al naturale oppure fritta a bastoncini.