lunedì 8 dicembre 2008

Shopping gourmande, ovvero come fare fuori i regali natalizi a novembre!

Shopping gourmande

Continuando con il report dei giorni parigini, un capitolo a parte merita la giornata di shopping tutto culinario che mi ha visto, come in preda di un raptus, visitare una serie di almeno 5 negozi a tema con una media di un'ora per negozio!
Nelle mie visite precedenti alla Ville Lumiére, ancora ignara della mia futura passione culinaria, probabilmente ero già passata davanti all'enorme vetrina verde bottiglia di Dehillerin  e magari mi ero anche soffermata con curiosità, ma senza entrare. Questa volta, supportata dall'enorme pazienza di Simona (che si è fatta quasi contagiare dal mio raptus) sono entrata nella caverna delle meraviglie: dal pavimento all'alto soffitto, disposti su vecchi ripiani in legno e appesi con spaghi, ci sono tutti gli utensili che si possano immaginare; l'impressione è un po' quella di un enorme ferramenta dove tutto è catalogato in ordine con etichette e codici, e commessi di una certa età portano camici blu. Dalle pentole in rame stagnato ai cercles à tarte della foto di cui mi sono subito impossessata, dai coltelli ai chinois di ogni dimensione, c'è veramente di tutto. I prezzi, essendo un fornitore per professionisti, sono bassi ma bisogna aggiungere le tasse (una specie di IVA). 1° bottino: una spatola angolata, 4 cerchi per tartelettes più uno grosso, uno stampo quadrato per mousses, un tappetino Exopat, due forchettine per praline (per la copertura).
Dehillerin window
Seconda tappa, molto vicina alla precedente (come sempre a Parigi: i negozi di articoli simili tra loro sono tutti raggruppati): Simon. Più "ordinario", piccolo e moderno del precedente nell'impostazione degli spazi, ma qui si trovano in aggiunta anche contenitori monouso (verrines in plexiglas, sottotorta, pirottini) ed elettrodomestici (compreso l'aerografo per cioccolato). Persino i taglieri in marmo per il temperaggio del cioccolato... 2°bottino: un pacchetto da 100 pirottini col bordo rigido, per me introvabili a Genova.
Mora
Poi Mora: nonostante le origini antiche, un grande negozio moderno e fornitissimo di utensili, recipienti, contenitori in carta usa-e-getta per dolci (purtroppo disponibili solo in confezioni intrasportabili), coloranti e decorazioni-miniatura in zucchero veramente stupende. Momento comico quando il giovane commesso in camice bianco che correva da una parte all'altra del negozio (assumere qualcun'altro no?) ha letteralmente travolto una cliente! Poi, trafelato, arriva uno chef in tanto di divisa che aveva urgentemente bisogno di non so quale materiale...senza far perdere il buonumore al titolare! 3°bottino: un pacco che non smaltirò in una vita di 200 piccoli sottotorta dorati per tartelettes (me ne ero innamorata in una pasticceria appena testata).
Labels
4° tappa obbligata: Librairie gourmande. Letteralmente un paradiso: solo libri di cucina ed il piano superiore dedicato interamente a boulangerie e patisserie! Dalla manualistica per gli studenti e apprendisti fino "alle bibbie" di Pierre Hermè e Paco Torreblanca, veri e propri mattoni! La titolare, che all'inizio sembrava spazientita dal nostro continuo sfogliare, appena abbiamo iniziato a chiederle consigli ha iniziato a tirare fuori libri su libri, spigando le caratteristiche di ognuno (se era più tecnico e più di immagine, ecc). PH10 ovviamente sfogliato ma escluso in partenza per il peso ed il costo (sigh). Dopo una difficile decisione, ho optato per un volume di Stèphane Glacier, che da oggi rientra nella lista dei pasticceri preferiti: questo. All'interno, oltre alle solite foto spettacolari, anche le sequenze per immagini della preparazione e il disegno-schema della composizione. Dettagli precisi, le ricette base in fondo...non potevo non prenderlo! Ovviamente ero tentata anche dall'ultima uscita di Hermè sui macarons, ma il portafoglio dava già segni di cedimento! In aggiunta, in un'altra libreria, avevo già preso il "Larousse des desserts"...
Detou window
Immancabile Detou: contrariamente alle aspettative molto piccolo, ma con tutto ciò che serve (specialmente l'introvabile cioccolato Valrhona) e soprattutto con prezzi irrisori per quanto rigurda frutta secca e spezie. Unica brutta sorpresa: le coperture Valrhona esistevano solamente in pacchi da 3kg, di nuovo troppo pesanti! Il costo era ottimo, ma moltiplicato per 3 kg iniziava ed essere tantino, così ho optato per una copertura monorigine di Cacao Barry ( "solo" 1kg) ed un Valrhona per ganache e altri usi (altro chiletto). Oltre a ciò: una provetta da sei bacche di vaniglia Madagascar, farina di nocciole, vasetto di fave tonka (il profumo è strabiliante, era da un po' che la cercavo), sfogliette di crepes dentelles.
Infine, la Grande Epicerie de le Bon Marchè: di nuovo aspettative sconvolte. Già visualizzavo uno dei soliti negozietti-gioielleria con confezioni di Fauchon e foie-gras per pochi eletti. Passando davanti alle porte ci accorgiamo che l' Epicerie ha tutto l'aspetto (e le dimensioni) di un grande magazzino a sè stante: veramente una meraviglia! L'organizzazione è quella di un supermercato con corsie e scaffali, reparto freschi e confezioni, banco del pane, dei dolci, dei tè, di qualsiasi cosa! Si viene presi da una certa frenesia, e con l'idea di svaligiare letteralmente tutto, si inizia a tentare un percorso sensato tra gli scaffali. Tutto inutile, adocchio il reparto del sale e poi rimbalzo a quello dei sablè bretoni, uno sguardo ai vini e birre dello sperduto monastero, uno ai pain d'epices e speculoos, poi di nuovo al cioccolato (qui solo confezioni e tavolette però). I prezzi, confrontandoli con quelli di alcuni supermercati della città, erano identici. I prodotti stranieri ovviamente più cari, ma già quelli francesi bastavano e avanzavano decisamente! Potendo conservarli, avrei fatto un giro anche al banco dei formaggi e dei latticini. Alla fine mi sono decisa per: melange di 4 spezie, fleur de sel di Guerande,  cioccolato e biscotti per parentado, estratto di caffè.
Lascio a voi immaginare a fine giornata le mie braccia (altro che palestra!) e le mie finanze....:) 

Indirizzi:
Dehillerin 18-20, rue Coquillière
A. Simon 48-52, rue Montmartre
Mora 13, rue Montmartre
Librairie Gourmande 92-96, rue Montmartre
Detou 58, rue Tiquetonne
La Grande Epicerie 38, rue de Sèvres

2 commenti:

  1. Vedo che facciamo gli stessi giri quando siamo a Parigi.
    Io e la mia amica chiamiamo quella zona "il triangolo della morte".
    Fino ad un paio di anni fa la librerie gourmand non era in zona, ora per facilitare le cose a noi malati mentali si è trasferita

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  2. "Il triangolo della morte"...ahahah. E a luglio vorrei replicare...

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